La Fondazione ha svolto il primo Festival della cultura Bashkira e Tartara a Roma

A Roma si è tenuto il Festival della cultura Bashkira e Tartara, che ha introdotto gli italiani alle colorate tradizioni nazionali di due repubbliche russe: - Bashkortostan e Tatarstan. È stato organizzato dalla Fondazione di cooperazione “Bashkortostan - Italia” e dall’Associazione culturale “Tartari in Italia” con il sostegno del Consolato Generale d’Italia a Mosca, del Congresso Mondiale dei Tartari, del Teatro Statale dell’Opera e del Balletto di Bashkortostan, dell’Associazione “Cultura e tradizioni italiane di Sant'Agostino” (Ufa), del Centro Bashkiro di ricerca scientifica per l'apicoltura e l'apiterapia. L'evento centrale del festival è stata una serata alla Casa Russa a Roma, alla quale hanno participato gli artisti provenienti da Ufa, Mosca e dall'Italia.

La Casa Russa a Roma opera dal 2011 nel cuore della capitale italiana, nello storico edificio di Palazzo Santacroce in Piazza Benedetto Cairoli. 6. Ospita costantemente conferenze, concerti, mostre, incontri creativi, serate culturali, proiezioni di film e altri eventi volti a rafforzare i legami bilaterali russo-italiani nella sfera umanitaria. Pertanto, negli ultimi anni, la Casa Russa è diventata un punto di attrazione per gli italiani che non sono indifferenti alla cultura russa.

Il programma del concerto alla Casa Russa è stato programmato per coincidere con il decimo anniversario dell'Associazione culturale “Tartari in Italia”, ma se le serate tartare si sono svolte a Roma diverse volte, la presentazione della cultura Bashkira e'stata organizzata per la prima volta. La serata ha registrato il tutto esaurito. I suoi ospiti sono stati accolti dal rappresentante della Fondazione di cooperazione “Bashkortostan - Italia» in Italia Gulchachak Khannanova e dal capo dell'Associazione culturale «Tartari in Italia» Zugra Mazhitova. Alla serata hanno partecipato artisti, la maggior parte dei quali sono legati alla terra Bashkira. L'intrattenitore della serata Rafis Khusnutdinov, vincitore di concorsi internazionali e russi, laureato all'Accademia di musica di Milano, vive in Italia da più di 20 anni, ma e' nato in Bashkortostan e ha lavorato in Teatro statale dell'Opera e del Balletto di Bashkortostan per cinque anni. Un giovane solista dello stesso teatro, membro del gruppo vocale “Voices” Rim Rakhimov è volato da Ufa per partecipare al concerto e ha affascinato il pubblico con un'esibizione a cappella della canzone popolare bashkira “Azamat” e del famoso italiano “Parlami d'amore”. Il pubblico ha accolto con entusiasmo anche l'esibizione della solista del Centro culturale tartaro di Mosca Renata Badamshina, interprete di canzoni popolari tartare e bashkire, e della poetessa originaria dal Bashkortostan Aliya Soltan.

Nella sala principale della Casa Russa è stata inaugurata una mostra fotografica straordinaria, composta dalle opere di diversi fotografi italiani che, su invito della Fondazione «Bashkortostan - Italia», hanno visitato tour fotografici nel Bashkortostan in diversi anni. Francesco Giorgio, Edoardo Ramella, Michele Giorgio e Federico Binda hanno presentato la natura, le città, le tradizioni nazionali e gli ospitali abitanti di questa regione come li hanno visti durante i loro viaggi.

Gli ospiti italiani della serata hanno apprezzato molto anche la degustazione dei piatti tipici nazionali: miele del Bashkortostan, il migliore in Russia, thè alle erbe di montagna e dolci a base di miele - “ciac-ciac” e baursak. Il più ammirato è stato il «ciac-ciac” gigantesco a tanti piani con lo stemma della Repubblica del Bashkortostan, appositamente realizzato e inviato a Roma per i partecipanti al festival dall'amministrazione della città di Ufa.

"Il corso della storia umana è sempre stato pieno di varie sorprese, ma i valori culturali fondamentali comuni e le relazioni umane non sono scomparsi nel corso dei secoli", ha detto Daria Pushkova, responsabile della Casa Russa a Roma, introducendo gli artisti. - L'Italia è uno di quei paesi in cui le persone hanno un buon atteggiamento nei confronti della Russia e comprendono le interconnessioni della nostra storia. Molti con punti di vista molto diversi vengono da noi e ci dicono: comprendiamo le peculiarità del momento geopolitico, ma la politica va e viene, il mondo cambia, ma Dante, Čhajkovskij, Goethe e Servantes restano per sempre. Cerchiamo quindi di organizzare eventi che uniscano le persone e penso che ci stiamo riuscendo”.
05.10.2023