La Fondazione “Bashkortostan – Italia” ha aiutato riportare in Italia 98 dipinti di pittori italiani

Nel gennaio 2024, grazie agli sforzi congiunti della Fondazione di cooperazione “Bashkortostan - Italia” e dell'Associazione culturale "Qualitaly", 98 dipinti di 50 artisti italiani sono rientrati in Italia. Nel 2017 sono stati inviati in Russia per partecipare a una serie di mostre d’arte nell’ambito del progetto artistico internazionale “Lungo la Grande Via della Seta. Da Occidente a Oriente". Ma il ritorno si è rivelato lungo: è stato ostacolato prima dalla pandemia, poi dalle sanzioni e dalla cessazione del traffico aereo diretto tra Russia e Italia per i motivi geopolitici subentrati.

Circa un centinaio di artisti provenienti da tre paesi hanno preso parte al progetto artistico internazionale, che ha raccolto 220 opere: Italia, Cina e Russia, rappresentata dal Bashkortostan. Gli artisti hanno rappresentato il mondo etno-culturale occidentale e orientale, praticamente i diversi visioni del mondo. Il progetto ha preso il nome dall'idea di far rivivere l'antica via che un tempo collegava Europa e Asia. Un tempo, la Grande Via della Seta collegava per la prima volta europei e asiatici, introducendoli contemporaneamente alle tradizioni dei numerosi popoli che vivevano lungo questa rotta commerciale. Lo scopo del progetto era quello di aiutare i rappresentanti di diversi paesi a conoscersi e capirsi meglio attraverso tradizioni artistiche di natura diversa. L’importanza di questo compito è diventata particolarmente evidente ora che, sfortunatamente, le visioni del mondo orientale e occidentale si sono allontanate il più possibile l’una dall’altra.Nell'ambito del progetto nel 2017-2018 sono stati svolti con grande successo le mostre a Mosca (presso la Galleria d'arte statale "Belyaevo", nello spazio culturale "ArtTime" e la galleria dell'hotel "Cosmos"), a San Pietroburgo (nella galleria “Artmusa” sull'isola Vasilievskyi e la galleria “Master”), al centro espositivo di Ufa. Oltre alle mostre dell'arte il progetto includeva anche un'asta di beneficenza di dipinti a favore dei bambini disabili, masterclass dei pittori professionisti, concerti, presentazioni dei films e dimostrazioni di collezioni artistiche di vestiti e accessori. Il progetto è realizzato dall'Associazione culturale Qualitaly (Torino, Italia), Fondazione di cooperazione “Bashkortostan – Italia”, dalla Rappresentanza plenipotenziaria della Repubblica del Bashkortostan a Mosca, dalla Federazione mondiale della pittura e della calligrafia Cinese con il sostegno del Dipartimento della cultura di Mosca, dell'Associazione delle "Sale espositive di Mosca", la Casa delle nazionalita di San Pietroburgo, Camera di commercio di Torino e altre strutture. Il progetto ha suscitato l'interesse della stampa e dei visitatori, il cui ingresso alla mostra era gratuito.

Pero alla fine del programma a causa della pandemia e poi a causa delle sanzioni reciproche dei paesi occidentali e della Russia e della cancellazione dei voli diretti i dipinti sono rimasti per qualche anno nel deposito di una delle gallerie d'arte russe. Poi, con grandi difficoltà e spese, neccesitava registrare nuovamente i documenti doganali e organizzare il trasporto dei quadri di valore con trasferimenti in assenza di voli diretti.La Fondazione di cooperazione “Bashkortostan - Italia» insieme a «Qualitaly» ha organizzato l’intero processo, che è durato almeno mezzo l'anno. Per restituire i dipinti in patria è stato necessario trovare fondi e pagare per la conservazione a lungo termine delle opere in Russia, fare revisione totale della collezione, condurre l'espertise culturologica di ciascuno dei dipinti, effettuata dall'agenzia specializzata “Expertise Center” della città di San Pietroburgo, sbrigare tutte le procedure doganali necessarie con l'aiuto di specialisti e infine organizzare il trasporto dei quadri con un punto di trasbordo a Istanbul da parte della Turkish Airlines con il supporto della compagnia di trasporti «Aviastar Pietroburgo”. Con il rientro dei dipinti italiani a Milano il progetto “Lungo la Grande Via della Seta” si è concluso, ma, come sperano gli organizzatori, in futuro la situazione mondiale consentirà il ritorno a tali progetti culturali internazionali.
15.02.2024