Alla Casa Russa a Roma si e' svolto il Festival Internazionale “Stagioni di Nureyev”
Il 17 marzo 2024 avrebbe compiuto 86 anni la leggenda della danza Rudolf Nureyev. In occasione dell’anniversario, 14 e 15 marzo, si è tenuto a Roma il Festival Internazionale “Stagioni di Nureyev”. Il grande artista proveniente dalla Russia ha molto in comune con l’Italia: ha iniziato a lavorare su vari palcoscenici della penisola a partire dalla metà degli anni ‘1960. Nel 1965, al Teatro alla Scala a Milano ha messo in scena come coreografo “Il Lago dei Cigni”. Nel 1981 ha interpretato con successo il ruolo principale nel proprio balletto “Marco Spada” al Teatro dell’Opera di Roma, e alla fine degli anni ‘1980 ha aquistato le isole Li Galli (altro nome – Sirenuse) in sud d'Italia.Alla vita dell’artista sulla Costiera Amalfitana è dedicato il film documentario “Rudolf Nureev. L'Isola di altrove” (regista Tatiana Malova, compagnia “Svoy Pocherk”) che e' stato proiettato per il pubblico italiano per la prima volta nell’ambito del festival. Trouppe cinematografica, incluse rappresentanti della Fondazione “Bashkortostan – Italia”, ha ricevuto il permesso esclusivo per le riprese nella vecchia casa di Rudolf Nureev sull’isole Li Galli, dove ha trascorso l’ultimi anni della sua vita.
Il rappresentante permanente in Italia della Fondazione “Bashkortostan – Italia” Gulchachak Khannanova ha agito durante la creazione del film come produttore, giornalista, traduttore e organizzatore delle riprese. Insieme ai cameramen italiani lei ha registrato per il film quasi tutte le interviste con importanti personalità della cultura italiana e amici personali di Nureyev. Questi sono il manager di Nureyev Luigi Pignotti, le ex prime ballerine del Teatro della Scala Carla Fracci e Liliana Cosi, l'ex sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer, il direttore artistico del balletto teatrale Manuel Legris, la creatrice ed ex direttrice dell'Accademia della Scala Anna Maria Prina, il regista Mario Lanfranchi, il grande scenografo Ezio Frigerio, la designer di livello mondiale Lisa Sotilis, la creatrice dei costumi teatrali per Nureyev Franca Squarciapino, l'ex solista dell'Opera di Roma Raffaele Paganini, il direttore del Teatro degli Arcimboldi di Milano Giancarlo Goldoni, la direttrice delle produzioni e degli eventi dell'Opera di Roma Silvia Cassini, l'attuale solista principale del Teatro alla Scala Timofey Andriyashchenko. Alcune di queste registrazioni oggi hanno acquisito un significato storico per la cultura italiana: ad esempio, Carla Fracci, Ezio Frigerio e Mario Lanfranchi le hanno rilasciato le loro ultime interviste poco prima della loro morte.
«Nureyev, oltre ai rapporti professionali, aveva un profondo legame emotivo con l’Italia, quindi è un film molto sincero, quasi intimo. Nureyev qui è ancora vivo, grazie ai ricordi dei suoi amici, colleghi, studenti, di tutti coloro che hanno avuto l'opportunità di toccare il suo Universo. E questo spiega la gioia del pubblico italiano che ha visto la prima del film alla Casa Russa a Roma. L’amore per il balletto russo, incarnato dal grande ballerino, è ancora molto forte in Italia”, afferma Dariya Pushkova, direttore della Casa Russa a Roma.
Il progetto è stato organizzato con sostegno dell’Associazione culturale “Tartari in Italia” e il Congresso mondiale dei tartari. In videocollegamento da Torino alla serata è intervenuto Alfio Agostini, fondatore e direttore della rivista italiana “Ballet 2000”, che conosceva personalmente il coreografo russo. Ha mostrato al pubblico il primo numero della rivista, pubblicata 42 anni fa. In copertina c’era una foto di Rudolf Nureyev, commentando: “Il pubblico italiano ha amato Nureyev per il suo carattere, per la sua forza creativa ed energia costruttiva".
Il secondo giorno del festival è stato dedicato alla proiezione del film unico “Venezia, Carnevale. Un ’Amore” del regista italiano Mario Lanfranchi. Il famoso fotografo veneziano Graziano Arici, che ha lavorato sulle riprese della pellicola, ha scattato fotografie uniche, alcune delle quali sono state esposte nelle sale della Casa Russa a Roma, in Piazza Benedetto Cairoli, 6.
Il rappresentante permanente in Italia della Fondazione “Bashkortostan – Italia” Gulchachak Khannanova ha agito durante la creazione del film come produttore, giornalista, traduttore e organizzatore delle riprese. Insieme ai cameramen italiani lei ha registrato per il film quasi tutte le interviste con importanti personalità della cultura italiana e amici personali di Nureyev. Questi sono il manager di Nureyev Luigi Pignotti, le ex prime ballerine del Teatro della Scala Carla Fracci e Liliana Cosi, l'ex sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer, il direttore artistico del balletto teatrale Manuel Legris, la creatrice ed ex direttrice dell'Accademia della Scala Anna Maria Prina, il regista Mario Lanfranchi, il grande scenografo Ezio Frigerio, la designer di livello mondiale Lisa Sotilis, la creatrice dei costumi teatrali per Nureyev Franca Squarciapino, l'ex solista dell'Opera di Roma Raffaele Paganini, il direttore del Teatro degli Arcimboldi di Milano Giancarlo Goldoni, la direttrice delle produzioni e degli eventi dell'Opera di Roma Silvia Cassini, l'attuale solista principale del Teatro alla Scala Timofey Andriyashchenko. Alcune di queste registrazioni oggi hanno acquisito un significato storico per la cultura italiana: ad esempio, Carla Fracci, Ezio Frigerio e Mario Lanfranchi le hanno rilasciato le loro ultime interviste poco prima della loro morte.
«Nureyev, oltre ai rapporti professionali, aveva un profondo legame emotivo con l’Italia, quindi è un film molto sincero, quasi intimo. Nureyev qui è ancora vivo, grazie ai ricordi dei suoi amici, colleghi, studenti, di tutti coloro che hanno avuto l'opportunità di toccare il suo Universo. E questo spiega la gioia del pubblico italiano che ha visto la prima del film alla Casa Russa a Roma. L’amore per il balletto russo, incarnato dal grande ballerino, è ancora molto forte in Italia”, afferma Dariya Pushkova, direttore della Casa Russa a Roma.
Il progetto è stato organizzato con sostegno dell’Associazione culturale “Tartari in Italia” e il Congresso mondiale dei tartari. In videocollegamento da Torino alla serata è intervenuto Alfio Agostini, fondatore e direttore della rivista italiana “Ballet 2000”, che conosceva personalmente il coreografo russo. Ha mostrato al pubblico il primo numero della rivista, pubblicata 42 anni fa. In copertina c’era una foto di Rudolf Nureyev, commentando: “Il pubblico italiano ha amato Nureyev per il suo carattere, per la sua forza creativa ed energia costruttiva".
Il secondo giorno del festival è stato dedicato alla proiezione del film unico “Venezia, Carnevale. Un ’Amore” del regista italiano Mario Lanfranchi. Il famoso fotografo veneziano Graziano Arici, che ha lavorato sulle riprese della pellicola, ha scattato fotografie uniche, alcune delle quali sono state esposte nelle sale della Casa Russa a Roma, in Piazza Benedetto Cairoli, 6.